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Filologia - Visigoti: origine, storia, regno

Ecco a voi un altro gruppo di germani che andremo ad analizzare insieme. Chi erano i visigoti? Quale ruolo ebbero negli sviluppi storici europei? Quali furono i loro rapporti con l'Impero romano? Cercherò di rispondere a questi quesiti in questo post. Buona lettura.

Possiamo affermare con sicurezza che il gruppo etnico dei visigoti fu la popolazione germanica che più influì nella costituzione della Spagna come la conosciamo oggi; ma non solo, la loro presenza determinò importanti avvenimenti in tutta Europa, durante diversi secoli, che vanno dal I d.C. fino all'anno 711, l'anno della conquista araba della Penisola Iberica, anche se reminiscenze della cultura ed etnia visigote saranno presenti anche dopo questa data. Le loro campagne militari, in diversi momenti, hanno segnato cambiamenti importanti nel corso della storia: un esempio memorabile è la Battaglia dei Campi Catalaunici contro gli unni di Attila, oppure le conquiste militari di Eurico in buona parte delle attuali Francia e Spagna. La lingua gotica, anche grazie al regno visigoto, ha influenzato la creazione di termini lessicali in diverse idiomi europei e lasciato tracce di germanismi in quasi tutte le lingue romanze. L'origine dei visigoti e la loro scomparsa non sono molto chiare, tuttavia ci sono note le principali tappe del cammino di questo popolo, fondamentali per la formazione dell'Europa come la conosciamo oggi.

Storia
E' noto il fatto che i visigoti appaiono solo in un secondo momento della storia gotica. I goti propriamente detti erano un popolo unitario, la cui origine, in passato giustificata con il toponimo Gotland (isola della Svezia) si assegnava alla penisola scandinava, proprio come afferma lo storico Giordane, che segnala anche l'arrivo dei goti nell'attuale Polonia, in "Gotiscandia", nei dintorni dell'attuale città di Gdansk. Oggi gli studiosi prediligono l'origine polacca; comunque, anche Tacito parla di un popolo che egli chiama "gotones", dicendo che questi ultimi, durante il I secolo d.C., erano stanziati nel medio corso del fiume Vistola. A partire dalla metà del II secolo d.C. fino agli inizi del III questo popolo iniziò una corposa migrazione verso sud, che li portò sulle coste del Mar Nero (Ucraina e Moldavia) dove assimilarono alcuni gruppi di altri germani (vandali, eruli) o gruppi di popoli iranici, come i sarmati, che si rivelarono una forza militare per i loro ospiti, soprattutto nella formazione della cavalleria.

Divisione dei goti
Negli anni '30 del III secolo i goti si appropinquarono verso il limes imperiale, saccheggiando la zona romana del Danubio. Le ostilità non terminarono neanche con il tentativo diplomatico romano e, a poco a poco, i goti si rivelarono un vero problema per l'Impero: così, ogni imperatore, da quel momento, avrà una sua propria attitudine per affrontarli. La reazione dura dell'Impero arrivò con Claudio II, nel periodo in cui i goti stavano saccheggiando le ricche città del Mar Egeo e dell'Asia Minore: la battaglia di Naisso, in Serbia, nel 269, segnò il predominio schiacciante delle truppe di Claudio II, che venne soprannominato  "Gotico" per la sua vittoria, e causò una forte divisione tra gli sconfitti, che si raggrupparono sotto il nome delle due più importanti famiglie nobiliari del popolo:
- I Tervingi, anche detti Vesi o visigoti: tervingi è un termine che appare per la prima volta nel 291 per indicare "la gente del bosco". Vesi significa "buoni" o "saggi" o "nobili", mentre visigoti si riferisce alla posizione geografica, "i goti dell'ovest", ossia quelli installati vicino al fiume Dniester e al basso Danubio. Questo gruppo aveva assimilato anche alcuni alani, sarmati e taifali. 
- Greutungi, o ostrogoti: il primo termine significa "abitanti della steppa e della costa", classificati da Giordane come "i goti dell'est" per la loro ubicazione ad est del fiume Dniester. Ostrogoti si riferisce sempre ai loro stanziamenti orientali. 

Arrivo degl'unni
Inizia così l'avventura dei visigoti, che sarà divisa per un periodo da quella ostrogota. Li vediamo sempre più a stretto contatto coi romani, come quando il re Atanarico crea un feudo chiamato Gutthiuda tollerato dall'Impero, anche se il belligerante germano debiliterà la sua posizione compromettendo il commercio tra i due popoli. Tuttavia, l'avanzata degli unni cambiò le cose. I greutungi erano allo sbando e i tervingi tentarono di resistere, senza però avere successo. Così, nel 376, gruppi di tervingi, sollecitando l'imperatore orientale Valente, attraversarono la frontiera del Danubio per salvarsi degli unni: si parla di circa 200 mila persone che si stabilirono in Tracia, un vero e proprio esodo per aver salva la vita. La massificazione dei goti in questa regione, però, cominciò a causare carestie e ribellioni che, il 9 agosto dell'anno 378 sfociarono nella battaglia di Adrianopoli, dove i tervingi/visigoti, taifali e bande di unni sconfiggeranno completamente le truppe romane. Anche l'imperatore Valente morì. Tuttavia, la pace con i tervingi era necessaria per i romani, e fu dichiarata nel 381 dall'imperatore Teodosio, che li nominò foederati dell'Impero. 

Il brillante re visigoto Alarico
La morte dell'imperatore Teodosio a Milano nel 395 provoca nuovamente instabilità nell'Impero. Una nuova invasione unna stimola i visigoti, comandati da Alarico, ad abbandonare la regione danubiana per avvicinarsi a Costantinopoli, dove egli vuole stipulare un accordo coi romani, impressionando l'Impero presentandosi di fronte alla capitale con tutto il suo popolo, che lo nomina primissimo Rex Gothorum. Nel 397 viene anche nominato magister militum per Illyricum, alleato dei romani ma solo per poco tempo: fallito un attacco alla città di Milano, dove si trovava la sede dell'imperatore Onorio, viene sconfitto dal generale romano Stilicone, e si rifugia in Dalmazia e Polonia. Dopo la morte del generale di romano di origine vandala, Alarico ha l'occasione di tornare in Penisola Italica e il 24 agosto dell'anno 410 i suoi visigoti entrano nella Città Eterna, saccheggiando Roma e profanando le chiese, colpendo la romanità non solo da un punto di vista politico ed economico, ma anche simbolico. Tuttavia, la fortuna visigota si interrompe quando Alarico tenta di attraversare il Mar Mediterraneo attraverso lo stretto di Messina, e una tempesta distrugge parte della sua flotta, uccidendo moltissimi visigoti; anche Alarico muore, alla fine dello stesso anno, e secondo la leggenda i suoi sudditi lo sotterrarono in un maestoso tumulo, con tutte le sue ricchezze, deviando il corso del fiume Busento, vicino a Cosenza, per poi riportarlo sul suo letto originale coprendo la tomba reale con le sue acque. 

L'arrivo in Spagna e il regno tolosano
Il suo successore Ataulfo decide di rimanere in Europa, riuscendo anche a sposarsi con la principessa romana Gala Placidia; l'imperatore Onorio, tuttavia, non accetta questa unione e i visigoti sono scacciati dalle truppe romane, prima in Gallia e poi, attraversando i Pireni, in Hispania. Sconfitte e vittorie intercorrono e si alternano tra visigoti e romani, fino a quando l'Impero si rende conto che la pace è necessaria, poiché altri problemi più gravi stanno sorgendo nella provincia romana d'Africa, il granaio d'Europa, che era stata occupata dai vandali. Così l'imperatore Valentiniano III accetta le conquiste dei visigoti, che si erano estesi per un buon territorio stabilendo la loro capitale a Tolosa, nell'attuale Francia meridionale. Sotto al re Teodorico I il regno tolosano si consolida, e comprende i territori tra i fiumi Loira e Garonna, e da Tolosa fino all'oceano. I centri più importanti oltre a Tolosa erano Pictavis (Poitiers) e Burdigala (Bordeaux). Il regnato di Teodorico I vede un periodo di pace con i romani, che nominano i visigoti loro federati. 

Alleanza romano-visigota
La minaccia degl'unni rimaneva però un pericolo concreto per i romani, ma anche per i visigoti. Per questo, si arrivò ad un accordo tra le due parti per un'alleanza contro il nemico comune. il 20 giugno 451 è la data di una delle più grandi battaglie della Tarda Antichità, la battaglia dei Campi Catalaunici, anche detta dei Campi Maurici, avvenuta nei pressi di Chalons, in Francia. Le truppe filo-imperiali, composte dai soldati romani, visigoti, cavalleria alana, sarmata, burgunda e sassone, dirette dal generale romano Ezio e dal re visigoto Teodorico, sconfissero l'esercito unno di Attila e i suoi alleati (ostrogoti, gepidi, altri germani e guerrieri iranici delle steppe). Nella battaglia, Teodorico I perse la vita, e fu  vendicato dal figlio Turismundo che sconfisse gli unni, ma non completamente: il generale Ezio consigliò al giovane guerriero di tornare a Tolosa, dove i suoi fratelli avrebbero potuto prendere il posto del defunto padre al suo posto; il consiglio di Ezio fu dato soprattutto per evitare il pericolo del predominio visigoto in Europa in caso di una disfatta totale degli unni. Ezio ci aveva visto lungo: Turismundo fu assassinato nel 453, cospirazione probabilmente causata dal fratello Teodorico II, il quale ampliò ancora i confini del regno tolosano.

Il regno di Eurico
Ma fu cin Eurico che si compie definitivamente il sogno visigoto di un regno forte e stabile, già agognato da Alarico ma mai raggiunto. Mentre l'Impero romano d'Occidente cadeva nella disgrazia totale, il regno tolosano si faceva sempre più forte, tanto che molti aristocratici romani si avvicinarono al regno tolosano perché lo vedevano come la possibilità di mantenere i loro privilegi dopo la caduta dell'Impero. Eurico divenne il referente politico-militare di un immenso regno che si estendeva dalle Gallie fino a Cartagena in Spagna, dove aveva sconfitto gli svevi, e a nord fino ai fiumi Loira e Rodano dove aveva sottomesso i galloromani. Ottenne anche il predominio navale, sconfiggendosi i sassoni con una forte flotta. Raccolse anche per i suoi sudditi il primo codice di leggi del suo popolo, che influenzò anche le altre leggi barbariche. 

Decadenza del regno visigoto e riunificazione con gli ostrogoti
Quando i franchi si convertirono al cattolicesimo, e si proclamarono difensori del credo religioso, il regno visigoto, per quanto forte, non poté reggere all'urto. Alarico II, successore di Eurico, fu catturato e ucciso a Vouillé nel 507. La sua morte segna la perdita di molti territori per i visigoti, compresa la capitale, Tolosa. Tuttavia, in Italia, il regno ostrogoto stava acquistando forza, soprattutto dopo la sconfitta di Odoacre per mano di Teodorico il Grande. Durante il suo regno, non solo gli ostrogoti conobbero il periodo del loro massimo splendore, ma anche i tervingi; infatti, Teodorico si incaricò reggente anche del regno visigoto, o almeno di quel che rimaneva, in Spagna, governandolo dal 511 al 526, anno della sua morte. Durante il suo regno le due etnie di goti si riunirono, nonostante le divergenze che si erano create (le due etnie di goti combatterono su due fronti diversi durante la battaglia dei Campi Catalaunici), creando uno dei domini più forti dell'epoca. 
Da qui in poi, la storia dei visigoti si confonde con quella di Spagna (con la formazione del regno di Toledo, con reggente Teodorico il Grande) e con quella degli ostrogoti per quasi due secoli, fino alla conquista araba della Penisola Iberica nel 711, che abbatté il regno toledano. Tuttavia, un gruppo di visigoti di Spagna, rifugiatisi nelle montagne dell'Asturia, e assimilati dai romani nella nascente nazione spagnola, contribuirà alla secolare lotta di riconquista della Spagna contro gli invasori musulmani.

Nel prossimo post cercheremo di analizzare gli aspetti più interessanti della società e della cultura di goti, tra religione, lingua ed usanze; se l'articolo è stato di vostro gradimento iscriviti al blog per rimanere sempre aggiornato. Grazie per l'attenzione!





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