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Licantropia - il libro dei lupi mannari

 In questa nuova serie di articoli l'interesse sarà incentrato sull'aspetto folkloristico, mitologico e leggendario della Licantropia e, in generale, sulla figura del lupo mannaro. Il lupo mannaro (in inglese werewolf, dall'inglese antico werwulf , wer -, uomo, e - wulf , lupo) è una creatura fantastica da sempre presente nell'immaginario dell'uomo. Ogni popolazione dell'Europa ha sempre temuto il lupo, pericoloso animale per i greggi ma anche, soprattutto se radunati in branchi, per gli stessi uomini. Il timore reverenziale che fin dagli albori dell'uomo nacque nei confronti del lupo iniziò a farsi strada nella fantasia e nell'immaginazione, e col tempo sempre più leggende e credenze popolari legate alla figura del lupo nacquero in ogni parte d'Europa. Questo processo era già presente ben prima del Medioevo, che come sappiamo è un grande calderone per le leggende popolari: infatti, attestazioni di leggende e credenze sovrannaturali sui lupi e, in pa...

Il filo cardato di Santa Limbania - Racconto-analisi di Castelletto d'Orba e dintorni (parte 5)

  Ecco la conclusione dell'interessante racconto-analisi del nostro storico Andrea Cazzulo che ringraziamo per la collaborazione. Buona lettura! Risulta importante per la vita spirituale della piccola comunità l’arrivo delle spoglie di S. Innocenzo Martire appartenente alla famosa legione Tebea. Questa rinnovata spiritualità porta a Castelletto un nuovo rifiorire di offerte alle parrocchie dei paesani per protezione divina soprannaturale, sicuramente ben accetta e indispensabile in quanto l’uragano dell’ennesima guerra si abbatte in zona. Questa volta i problemi giungono da molto lontano e parlano castigliano: muore Carlo II d’ Asburgo senza eredi, il dilemma sembra irrisolvibile se non fosse che i contendenti al trono sono i Principi di Asburgo-Lorena (per la casa d’Austria) e Filippo di Borbone, cugino primo del Re Sole ed erede designato con l’obbligo di mantenere separate le due corone (Francia e Spagna); inoltre, lo stesso duca di Savoia poteva vantare diritti sulla corona in ...

Il filo cardato di Santa Limbania - racconto-analisi di Castelletto d'Orba e dintorni (parte 4)

  Il nostro storico continua a pedalare... Dove lo porterà la strada della storia? Seguiteci per scoprirlo! Un lutto sconvolge la famiglia: nel 1502 muore Agostino Adorno che ben si era comportato destreggiandosi tra organismi più forti e traendone sempre vantaggio lasciando i figli Antoniotto e Gerolamo. I due immediatamente cambiano partito schierandosi con la Francia che attacca Genova sulla quale siede un doge Fregoso che mal vede la potenza transalpina: detto fatto, il primogenito organizza una leva in questi territori (soprattutto Silvano e Castelletto) e piomba con 3000 uomini in Val Polcevera scontrandosi frontalmente e vincendo sotto le mura mentre il secondogenito guida l’assedio navale delle forze francesi con nove galere, dieci galeoni e tre caravelle. I Fregoso, sconfitti su terra e assediati dal mare, fuggono a La Spezia mentre Adorno e Fieschi penetrano in città e fanno scempio della fazione sconfitta. Luigi XII ringrazia e nomina Antoniotto Luogotenente Generale e V...

Il filo cardato di Santa Limbania - Racconto-analisi di Castelletto d'Orba e dintorni (parte 3)

Il nostro storico Andrea Cazzulo vi diletta ancora con la storia di Castelletto e della sua zona. Buona lettura! Il paese si riprende lentamente , nel 1350 sono riveduti e corretti gli statuti giusto in tempo per il passaggio di Castelletto a qualcosa di più grande e complesso; nel 1355 Carlo IV va a Roma per farsi incoronare imperatore con al seguito anche il marchese Giovanni del Monferrato (figlio di Teodoro). Finita la cerimonia, al ritorno passa per Pisa dove richiede a Franceso Gambacorta (che governava sulla città e Lucca) dei denari in quanto a corto di liquidi. Le richieste vengono subito accettate ma Gambacorta solleva successivamente il popolo a tumulto contro il sovrano abilmente difeso da Giovanni che riuscì a sconfiggere e prendere prigionieri molti insorti tra i quali lo stesso capo riorganizzando le truppe al seguito dell’imperatore inizialmente quasi sbaragliate (in fin dei conti era pur sempre nipote di Opizzino Spinola…). Il sovrano, grato al suo vassallo, gli conced...

Il filo cardato di Santa Limbania - Racconto-analisi della storia di Castelletto d'Orba e dintorni (parte 2)

Continua qui il racconto-analisi del nostro storico Andrea Cazzulo iniziato nel precedente articolo. Vi invito a recuperarlo se ve lo siete perso. Buona lettura! Nel 951 il re Berengario II divide la Liguria e l'entroterra in tre marche (comprendenti ciascuna più comitati) per dare stabilità alla zona con a capo un marchese con prerogative civili e militari; le tre marche sono quella aleramica, arduinica e obertenga. La marca aleramica comprende i territori di Savona, Albenga, Asti, Acqui Terme e il Basso Monferrato, da Aleramo (già trattato in un precedente articolo) discenderanno i marchesi di Monferrato, di Ponzone, del Carretto, di Occimiano e del Bosco. La situazione inizia a complicarsi in quanto i marchesi del Bosco risultano feudatari anche di Silvano, Capriata, Tagliolo e Bosco, territori in piena marca obertenga, questo dimostra quanto fossero già complicate all’epoca le cose per quello che riguarda la fedeltà a un signore... La marca obertenga possedeva i territori di T...

Ricette medievali: Gnocchi al cacio e ravioli bianchi - Medieval cuisine

  Come preannunciato, il Magister ha due nuove ricette medievali per voi. Buona lettura e buon  appetito! Gnocchi al cacio Togli lo cacio fresco e pestalo; Togli la farina et intridi con tuorla d’ova a  modo di migliacci. Poni il paiolo al fuoco con acqua e quando bolle, poni lo  riso in su in uno taglieri, fallo andare colla cazza nel paiolo e quando sono  cotti, ponili sopra li taglieri e getta su assai cacio grattugiato. Ricetta di Anonimo del XIV secolo Una precisazione: il termine Cacio è di origine molto antica ed era usato in quasi tutta la penisola;  intorno al XIII secolo, con l’aumentare degli scambi commerciali, iella parte settentrionale della  penisola si iniziò ad usare il termine provenzale “formage” o quello latino medievale “formaticum”  da qui al “formaggio” il passo fu breve; Al centro e al sud della penisola invece si è continuato ad  usare fino ai nostri giorni il termine “cacio”. “Gnocchi”: erano fatti con farina e uova ...

Ricette medievali: zuppa d'herbette e ceci e castagne - Medieval cuisine

Le ricette medievali, spesso, sono un argomento spinoso e difficili da emulare. Qui però il Magister ci fornisce alcuni interessanti dettagli e, per i più golosi, due particolari ricette da provare in cucina. Buona lettura! Ci sono giunti fino a noi diversi trattati di cucina, i più antichi del ‘200. Tuttavia, per la maggior parte, si tratta di manoscritti di grandi cuochi al servizio di re, nobili e grandi famiglie mercantili. Quindi si tratta, per la maggior parte, di ricette di grandi banchetti o piatti per ricche persone, poco riguardanti il popolo minuto. Altro problema riguarda la ricetta in sé, sono una sequenza di operazioni che il cuoco doveva fare, molto spesso incomplete e soprattutto senza le dosi degli alimenti o con dosi riferite a misure locali e diversificate da luogo a luogo. Capirete quindi la difficoltà nel proporre una ricetta da potersi preparare correttamente …. Noi con l’aiuto di diversi libri ci abbiamo provato. Menestra d’herbette   "Togli le foglia di...

2 minuti nel Medioevo - 2 gennaio: Reconquista di Granada

  2 gennaio 1492: Reconquista di Granada Dopo le grandi riconquiste delle terre iberiche da parte dei sovrani cattolici, l’avanzata verso sud contro il nemico musulmano si arrestò intorno al 1340, a causa della peste e dei conflitti interni tra i vari regni cristiani di Spagna. Ma con la ripresa delle ostilità del regno musulmano di Granada nel 1405, si inaugurarono nuove campagne che portarono alla conquista di molte roccaforti more. Promulgata in primis dal regno di Castiglia, ed in particolare dalla regina Isabela, la Reconquista contro le forze musulmane aveva un fine preciso: porre fine ad un dominio illegittimo della Penisola Iberica. In seguito a vari assedi e battaglie che si perpetuarono per 10 lunghi anni, le forze cristiane, il 2 gennaio del 1492, fecero il loro ingresso a Granada, capitale musulmana nel continente europeo. A seguire, iniziò il cosiddetto repartimiento , la ridistribuzione dei beni e delle terre dei musulmani ai pobladores cristiani; tuttavia, non sem...

2 minuti nel Medioevo - Natale medievale

Salve a tutti e buone feste! Per inaugurare il nuovo format "2 minuti nel Medioevo", con brevi curiosità dal nostro periodo storico preferito, abbiamo scelto di proporvi alcuni interessanti aneddoti del periodo natalizio. Buona lettura! Natale e 28 dicembre nel Medioevo Il Natale nel Medioevo era ancor più festeggiato di oggi: le celebrazioni duravano per dodici giorni di divertimento e clima giocoso per sopperire alla cupezza e al freddo della stagione invernale. Era anche il tempo in cui lavoratori e contadini avevano meno da fare, così anche le classi basse potevano riposarsi e festeggiare. Alcune ricorrenze erano però diverse da quelle attuali, ad esempio i canti natalizi erano vietati in chiesa; così, gruppi di cantori andavano di porta in porta per cantare di fronte alle famiglie, tradizione rimasta attiva nei paesi anglosassoni. Solo successivamente furono introdotti canti sacri da incorporare alla Messa. Erano poi molto diffusi giochi di carte e dadi (anche se la Ch...

Marchesi del Bosco e cessione di Uxetium a Genova

Il Basso Monferrato, area che comprende anche il centro abitato di Uxetium, oggi Belforte Monferrato, è quel territorio che era il vero fulcro del Monferrato, ossia la zona di Casale. È questa zona che vide, tra i secoli XI e XII, il dominio dei Marchesi del Bosco, un ramo degli Aleramici, che si estendeva in un territorio compreso tra i fiumi Po, la Bormida, l'Orba e la Scrivia, e la costa ligure da Albisola e Cogoleto. Il progenitore dei del Bosco era Ugo, che ebbe quattro figli, dei quali solo due proseguiranno la discendenza nobiliare: Anselmo, che proseguì la progenie dei del Bosco, e Aleramo, nominato come il mitico progenitore degli Aleramici, che diede inizio al marchesato di Ponzone: così i domini si separarono in due signorie, anche se a volte i discendenti collaborarono tra loro in un'amministrazione congiunta. Siamo qui intorno al 1116, anno della morte di Ugo.  Ma il periodo più legato al territorio di Belforte Monferrato, ossia Uxetium, è cento anni dopo, dobbiamo...

Cucina medievale: tart de Bry - Medieval cuisine

  Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la cucina medievale era un tripudio di gusti e sapori straordinari, con fortissimo utilizzo di spezie ed erbe aromatiche, mieli di vario tipo e prodotti caseari in grandi quantità, visto che l'allevamento di bovini e caprini era pratica ben diffusa. La ricetta della Tart de Bry , sembra essere il connubio perfetto di tutti i principali ingredienti di un cuciniere medievale. Ma prima della ricetta, è opportuno conoscere gli ingredienti che la vanno a comporre.  La farina fu una delle fonti di sostentamento più comuni in tutto il periodo medievale, visto che col passare dei secoli le aree boschive vennero lentamente sfoltite per lasciare spazio al terreno agricolo, dove veniva seminata un'ampia varietà di cereali quali orzo, segale, grano saraceno e avena, che potevano essere consumati interi in zuppe, brodi o pappe oppure macinati per ottenere la farina che ben conosciamo. Oltre alle farine di cereali, molto diffusa, soprattutto ne...

La vestizione del cavaliere in Erec e Enide - Letteratura medievale

  Erec e Enide è uno dei romanzi del celebre scrittore medievale Chrétien de Troyes, misteriosa figura che non ha un'origine nota: forse un chierico, forse un araldo d'armi, quel che è certo è che fu un esperto dell'arte bellica medievale. Questo è testimoniato non solo dalle descrizione di armi, armature scudi nei suoi romanzi, anzi, la sua narrazione no n si limita a questo. Gli scontri, i duelli e le battaglie ai quali i suoi personaggi partecipano acquisiscono, attraverso la sua penna, una dinamicità che li rende unici nel suo genere, una verosimiglianza (seppur a tratti esacerbata ed amplificata per rendere ancor più epiche le vicende) che può essere trasmessa nella narrazione solo da chi era avvezzo a questo genere di scontri, o perlomeno molto appassionato ed affascinato da questi ultimi. Possiamo quindi ben affermare che Chrétien se ne intendeva di tutto quel comparto bellico che spesso oggi, purtroppo, sintetizziamo in un'unica figura, quella del cavaliere, fi...

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