Passa ai contenuti principali

Post

Translate

Follow the blog to support us! Segui il blog per supportarci!

Battaglia di Campaldino: la battaglia per le sorti di Firenze - Medieval battles

La Battaglia di Campaldino Sanguinosa battaglia combattuta tra guelfi, in maggioranza provenienti da Firenze, e i ghibellini di Arezzo. Lo scontro armato, che ebbe tra i suoi partecipanti anche due celeberrimi poeti, Dante Alighieri e Cecco Angiolieri, vide la vittoria dei fiorentini e dei loro alleati guelfi (Repubblica di Siena, Repubblica di Massa, Repubblica di Lucca, Pistoia e Prato) sulle forze ghibelline di Arezzo, in particolare grazie all’intervento di Corso Donati, detto il Grande Barone, che influì decisivamente con i suoi uomini sugl’esiti dello scontro. Il luogo dove si tenne il grosso della battaglia fu la piana di Campaldino, tra i comuni di Poppi e la frazione di Pratovecchio, nei pressi di una chiesetta ancora oggi presente chiamata Certomondo. All’inizio i guelfi adottarono una tattica difensiva, mentre i ghibellini, con trecento feditori, uomini a cavallo con lance, impattarono l’esercito fiorentino. La cavalleria guelfa arretrò, ma la fanteria fece il suo dovere, di

Marco Polo: esploratore della Cina medievale e molto di più

 Marco Polo fu senza alcun dubbio uno dei più grandi viaggiatori ed esploratori d’Italia e d’Europa. Nato il 15 settembre 1254 nella Repubblica di Venezia, compì un lungo viaggio in Estremo Oriente, le cui memorie sono raccolte nell’opera Il Milione , un’enciclopedia geografica di Asia ed Europa del XIII secolo. Marco Polo afferma in quest’opera, tra le altre cose, di aver avuto ruoli importanti in Cina: sostiene di essere stato un amico intimo e consigliere di Kublai Khan, oltre ad essere stato "il governatore" della città di Yangui o Yangiu (odierna Yangzhou) e poi di Chinsai (odierna Hangzhou). Queste affermazioni suscitarono molti dubbi, visto che quella era una carica molto importante e inverosimilmente affidata ad uno straniero. Tuttavia, è probabile che il khan si fidasse più di stranieri che dei suoi stessi sudditi in materia di governo e politica interna, visto che nelle fonti appare il nome di un altro occidentale, un certo Mar Sarchis: "Mar" è l'appel

Vlad III - Dracula: chi era veramente il vampiro di Stocker?

  Vlad III di Valacchia Vlad III di Valacchia Hagyak, meglio noto solo come Vlad o con il suo nome patronimico, Dracula, fu un membro della Casa dei Drăculești, nobiltà originaria di Bucarest, attuale Romania. Ricordato anche come Vlad l’Impalatore, per la sua abitudine di impalare i nemici, è uno dei più celebrati eroi nazionali della Romania e della Cristianità dell’Europa orientale, per essersi opposto all’avanzata dell’Impero Ottomano. Dopo essersi opposto ai tributi imposti dal sultano Maometto II, Vlad, dopo aver eliminato i messaggeri turchi, entrò in terra ottomana con i suoi uomini e, con l’ausilio di travestimenti orientali e la sua fluente parlata turca (lingua che aveva imparato durante il periodo in cui fu ostaggio degli ottomani, consegnato a loro da suo stesso padre per stipulare degli accordi) eliminò, a detta sua, più di 23mila turchi, senza contare quelli che bruciarono nelle loro case. Maometto II, infuriato, organizzò un esercito di 80mila soldati e 30mila irregol

2 minuti nel Medioevo - 2 aprile 742: nasce Carlo Magno

  2 aprile 742: nasce Carlo Magno Nato il 2 aprile 742, Carlo Magno fu una delle personalità più importanti per la storia europea durante l’Alto Medioevo e oltre: l’organizzazione del suo regno plasmerà l’Europa giunta fino a noi, crogiolo di popoli e culla di nazioni, in una perfetta unione e mescolanza di influenze germaniche e tradizioni romane. Il re dei Franchi Carlo si fece anche difensore del Cristianesimo, con la sua incoronazione ad imperatore del Sacro Romano Impero nella notte di Natale dell’800, da parte di papa Leone III. Nonostante la sua predilezione per Aquisgrana, che divenne la sua capitale e sede della schola palatina , la corte di Carlo Magno era itinerante: questo testimonia il suo cosmopolitismo e il suo desiderio di entrare in contatto con tutti gli apporti che la sua Europa poteva offrirgli. Innovativa anche la sua organizzazione amministrativa del territorio, in “marche”, territori di confine presidiati da forze militari, e “comitati”, governate dai conti, an

Licantropia - Lupi mannari, mitologia norrena e... GOT?

 Prosegue l'analisi sulla licantropia ricalcando i passi di Sabine Baring-Gould. Buona lettura. Prima di leggere l'articolo, ti invitiamo a premere il tasto SEGUI per supportarci. Grazie! Numerose attestazioni raccolte dallo studioso Baring-Gould nel suo libro "The Book of Werewolves" già trattato in un precedente articolo, ci portano nelle terre scandinave del Nord Europa, dove pare che la figura del lupo mannaro sia radicata nelle leggende e nel folklore da ancora prima che in Grecia e nel Peloponneso.  Un primo elemento licantropo lo troviamo negli uomini detti eigi einhamir , ossia "non di una sola pelle", i quali, secondo la superstizione, potevano assumere una diversa forma corporea rispetto quella umana, adottando anche la natura dell'essere che diventavano. Ancora una volta vediamo come la licantropia sia molto labile, e possa comprendere come animale di destinazione non solo lupi ma anche altre bestie selvagge.  Altra trasformazione, o meglio, t

Licantropia - Lupi mannari nell'Antichità

 Ripercorrendo il percorso di Sabine Baring-Gould, possiamo affermare che già dall'Antichità greco-romana sono presenti attestazioni e testimonianze che parlano dell'esistenza della licantropia, considerata non solo una trasformazione corporea da uomo/donna a belva, ma di un vero e proprio stato di pazzia. Questa sorta di metamorfosi, infatti, non è sempre considerata volontaria né tantomeno rivolta esclusivamente verso una forma lupina; vengono infatti attestati casi di kuantropia (trasformazione in cane) o di boantropia (trasformazione in mucca), oggi considerati disordini psicologici gravi.  La licantropia non è però sempre considerata una malattia: negli scritti di Erodoto troviamo alcuni passi sui Neuri, popolazione del Nord Europa citati per la prima volta dall'autore, che li riteneva degli stregoni, visto che ognuno di loro, a detta sua e una volta all'anno, cambiava la propria forma in quella di un lupo per vari giorni, per poi tornare allo stato originale.  Nel

Licantropia - il libro dei lupi mannari

 In questa nuova serie di articoli l'interesse sarà incentrato sull'aspetto folkloristico, mitologico e leggendario della Licantropia e, in generale, sulla figura del lupo mannaro. Il lupo mannaro (in inglese werewolf, dall'inglese antico werwulf , wer -, uomo, e - wulf , lupo) è una creatura fantastica da sempre presente nell'immaginario dell'uomo. Ogni popolazione dell'Europa ha sempre temuto il lupo, pericoloso animale per i greggi ma anche, soprattutto se radunati in branchi, per gli stessi uomini. Il timore reverenziale che fin dagli albori dell'uomo nacque nei confronti del lupo iniziò a farsi strada nella fantasia e nell'immaginazione, e col tempo sempre più leggende e credenze popolari legate alla figura del lupo nacquero in ogni parte d'Europa. Questo processo era già presente ben prima del Medioevo, che come sappiamo è un grande calderone per le leggende popolari: infatti, attestazioni di leggende e credenze sovrannaturali sui lupi e, in pa

Thanks for your support!