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Licantropia - Lupi mannari, mitologia norrena e... GOT?

 Prosegue l'analisi sulla licantropia ricalcando i passi di Sabine Baring-Gould. Buona lettura. Prima di leggere l'articolo, ti invitiamo a premere il tasto SEGUI per supportarci. Grazie! Numerose attestazioni raccolte dallo studioso Baring-Gould nel suo libro "The Book of Werewolves" già trattato in un precedente articolo, ci portano nelle terre scandinave del Nord Europa, dove pare che la figura del lupo mannaro sia radicata nelle leggende e nel folklore da ancora prima che in Grecia e nel Peloponneso.  Un primo elemento licantropo lo troviamo negli uomini detti eigi einhamir , ossia "non di una sola pelle", i quali, secondo la superstizione, potevano assumere una diversa forma corporea rispetto quella umana, adottando anche la natura dell'essere che diventavano. Ancora una volta vediamo come la licantropia sia molto labile, e possa comprendere come animale di destinazione non solo lupi ma anche altre bestie selvagge.  Altra trasformazione, o meglio, t...

Licantropia - Lupi mannari nell'Antichità

 Ripercorrendo il percorso di Sabine Baring-Gould, possiamo affermare che già dall'Antichità greco-romana sono presenti attestazioni e testimonianze che parlano dell'esistenza della licantropia, considerata non solo una trasformazione corporea da uomo/donna a belva, ma di un vero e proprio stato di pazzia. Questa sorta di metamorfosi, infatti, non è sempre considerata volontaria né tantomeno rivolta esclusivamente verso una forma lupina; vengono infatti attestati casi di kuantropia (trasformazione in cane) o di boantropia (trasformazione in mucca), oggi considerati disordini psicologici gravi.  La licantropia non è però sempre considerata una malattia: negli scritti di Erodoto troviamo alcuni passi sui Neuri, popolazione del Nord Europa citati per la prima volta dall'autore, che li riteneva degli stregoni, visto che ognuno di loro, a detta sua e una volta all'anno, cambiava la propria forma in quella di un lupo per vari giorni, per poi tornare allo stato originale.  Nel...

Licantropia - il libro dei lupi mannari

 In questa nuova serie di articoli l'interesse sarà incentrato sull'aspetto folkloristico, mitologico e leggendario della Licantropia e, in generale, sulla figura del lupo mannaro. Il lupo mannaro (in inglese werewolf, dall'inglese antico werwulf , wer -, uomo, e - wulf , lupo) è una creatura fantastica da sempre presente nell'immaginario dell'uomo. Ogni popolazione dell'Europa ha sempre temuto il lupo, pericoloso animale per i greggi ma anche, soprattutto se radunati in branchi, per gli stessi uomini. Il timore reverenziale che fin dagli albori dell'uomo nacque nei confronti del lupo iniziò a farsi strada nella fantasia e nell'immaginazione, e col tempo sempre più leggende e credenze popolari legate alla figura del lupo nacquero in ogni parte d'Europa. Questo processo era già presente ben prima del Medioevo, che come sappiamo è un grande calderone per le leggende popolari: infatti, attestazioni di leggende e credenze sovrannaturali sui lupi e, in pa...

La vestizione del cavaliere in Erec e Enide - Letteratura medievale

  Erec e Enide è uno dei romanzi del celebre scrittore medievale Chrétien de Troyes, misteriosa figura che non ha un'origine nota: forse un chierico, forse un araldo d'armi, quel che è certo è che fu un esperto dell'arte bellica medievale. Questo è testimoniato non solo dalle descrizione di armi, armature scudi nei suoi romanzi, anzi, la sua narrazione no n si limita a questo. Gli scontri, i duelli e le battaglie ai quali i suoi personaggi partecipano acquisiscono, attraverso la sua penna, una dinamicità che li rende unici nel suo genere, una verosimiglianza (seppur a tratti esacerbata ed amplificata per rendere ancor più epiche le vicende) che può essere trasmessa nella narrazione solo da chi era avvezzo a questo genere di scontri, o perlomeno molto appassionato ed affascinato da questi ultimi. Possiamo quindi ben affermare che Chrétien se ne intendeva di tutto quel comparto bellico che spesso oggi, purtroppo, sintetizziamo in un'unica figura, quella del cavaliere, fi...

Mitologia Norrena - Auðhulma 🐄

Dopo aver parlato del cinghiale Gullinbursti, degna di essere menzionata, tra gli esseri della mitologia norrena che più mi hanno colpito, è Auðhulma. Si tratta di una mastodontica mucca primordiale che nacque ben prima di tutti gli dei e di tutti i giganti: solo Ymir, il gigante più antico e colossale, dal cui corpo si formò il mondo intero, è suo contemporaneo e fratello. La mucca gigante, infatti, nacque come Ymir dalla brina o condensa generata dall'incontro tra l'aria fredda proveniente da Niflheimr,  il regno del ghiaccio successivamente adottato come una sorta di "inferno", e l'aria calda di Múspellheimr, il reame dei giganti del fuoco. Da queste due correnti nacquero le due iperboliche creature, e in particolare era Auðhulma ad essere importante per Ymir, visto che dalle sue mammelle sgorgavano fiumi di latte che nutrivano il fratello, che la seguiva nei suoi spostamenti. Ella era infatti in cerca di ghiacciai dai quali traeva il proprio nutrimento, leccan...

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