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La vestizione del cavaliere in Erec e Enide - Letteratura medievale

  Erec e Enide è uno dei romanzi del celebre scrittore medievale Chrétien de Troyes, misteriosa figura che non ha un'origine nota: forse un chierico, forse un araldo d'armi, quel che è certo è che fu un esperto dell'arte bellica medievale. Questo è testimoniato non solo dalle descrizione di armi, armature scudi nei suoi romanzi, anzi, la sua narrazione no n si limita a questo. Gli scontri, i duelli e le battaglie ai quali i suoi personaggi partecipano acquisiscono, attraverso la sua penna, una dinamicità che li rende unici nel suo genere, una verosimiglianza (seppur a tratti esacerbata ed amplificata per rendere ancor più epiche le vicende) che può essere trasmessa nella narrazione solo da chi era avvezzo a questo genere di scontri, o perlomeno molto appassionato ed affascinato da questi ultimi. Possiamo quindi ben affermare che Chrétien se ne intendeva di tutto quel comparto bellico che spesso oggi, purtroppo, sintetizziamo in un'unica figura, quella del cavaliere, fi...

Homo Viator - Viaggiare nel Medioevo: il viaggio nel passato

L’articolo del Magister questa volta tratta il tema del viaggio durante i secoli medievali, un tema spesso poco conosciuto ma molto interessante. Perché gli uomini che viaggiavano c’erano eccome. Scopri per quali ragioni si mettevano in moto. “In questo articolo parliamo di homo viator, l’uomo viaggiatore, per sfatare un’altra credenza: l’uomo medievale viaggiava ed anche molto. A parte gli interscambi tra villaggio e villaggio ed anche tra “città” e contado vi erano altre motivazioni per mettersi in viaggio:  Il Peregrinatio, dal latino “passaggio, sosta in paese straniero”, ovvero il pellegrinaggio: un viaggio a scopo religioso culminante con la visita a un “Luogo Santo”. Già noto agli antichi greci (santuari di Delo, Delfi, Epidauro e Pergano) e in ambito Islamico: la Mecca; per i cristiani parliamo di due tipi di pellegrinaggio: devozionale e penitenziale. Nel pellegrinaggio devozionale la meta principale, fin dall’epoca paleocristiana, era Gerusalemme, il luogo della passione...

Computo degli anni - Calendario: storia del calendario

Ecco una panoramica dell'evoluzione del calendario e del computo degli anni nelle varie epoche e civiltà, a cura del Magister . Attualmente l’Anno Civile è di 365 giorni mentre l’Anno Solare è stato calcolato di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi - secondo più, secondo meno - e l'anno inizia col 1° gennaio ed esiste l’anno bisestile per il recupero parziale della differenza. Ma non è stato sempre così. Dei Calendari antichi è degno di nota quello Egizio dove la durata dell’anno era di 365 giorni con 12 mesi di 30 giorni più 5 giorni complementari. Ai tempi di Romolo (171 - 713 a.C.) l’anno era di 304 giorni con 10 mesi dei quali 6 di 30 giorni e 4 di 31 giorni e l’anno iniziava a Marzo, ma in questo modo si aveva uno scivolamento delle stagioni rispetto al calendario civile; la leggenda vuole che il re sacerdote Numa Pompilio (715 - 673 a.C.) introducesse altri due mesi portando l’anno a 355 giorni (equivalente ad un anno lunare che è di 354 giorni, 8 ore, 48 minuti e 26...

Filologia - Visigoti: origine, storia, regno

Ecco a voi un altro gruppo di germani che andremo ad analizzare insieme. Chi erano i visigoti? Quale ruolo ebbero negli sviluppi storici europei? Quali furono i loro rapporti con l'Impero romano? Cercherò di rispondere a questi quesiti in questo post. Buona lettura. Possiamo affermare con sicurezza che il gruppo etnico dei visigoti fu la popolazione germanica che più influì nella costituzione della Spagna come la conosciamo oggi; ma non solo, la loro presenza determinò importanti avvenimenti in tutta Europa, durante diversi secoli, che vanno dal I d.C. fino all'anno 711, l'anno della conquista araba della Penisola Iberica, anche se reminiscenze della cultura ed etnia visigote saranno presenti anche dopo questa data. Le loro campagne militari, in diversi momenti, hanno segnato cambiamenti importanti nel corso della storia: un esempio memorabile è la Battaglia dei Campi Catalaunici contro gli unni di Attila, oppure le conquiste militari di Eurico in buona parte delle attuali ...

Filologia - Vandali: origine, storia, migrazioni

  Tra i popoli barbari che rappresentarono un fattore di decadenza dell'Impero Romano d'Occidente, i vandali non furono soltanto un gruppo etnico che sfruttò la fragilità della civiltà latina per integrarsi in Europa meridionale, ma anche il popolo germanico che più si spinse a sud, fino alle coste del Mediterraneo, arrivando addirittura in Africa; per questa ragione, il mare verrà denominato, dalle altre popolazioni germaniche, Wentilseo o Wendelsae , il mare dei vandali. Le massicce migrazioni influirono molto sulla componente sociale e culturale della popolazione, che ricevette una forte romanizzazione: basti pensare al generale romano di origini vandale, Flavio Stilicone. Questo perché i vandali tentarono una loro integrazione nel sistema economico e culturale romano, diventando spesso foederati dell'Impero. Tuttavia, il gruppo etnico sotto il nome dei vandali ebbe una composizione molto variabile nei vari secoli della loro storia, mutamenti che influenzarono anche la...

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