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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

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Filologia - Vandali: società e cultura

Oltre alla storia di un popolo, è interessante analizzare alcuni aspetti della loro società che, seppur lontana nel tempo, conosciamo. Cerchiamo di delineare gli aspetti più importanti delle loro credenze, tradizioni e composizione etnica. Religione  La società dei vandali era fortemente influenzata, come accadeva spesso in quei secoli, dalla religione. In particolare i vandali erano cristiani, ma non ortodossi, bensì seguivano l'eresia ariana, dottrina religiosa fondata dal prete Ario tra III e IV secolo, vicino ad Alessandria d'Egitto. La dottrina era già stata dichiarata eresia nel 325 durante il Consiglio di Nicea, ma il popolo dei goti era già stato in buona parte convertito a questo credo; a loro volta, convertirono altre popolazione germaniche, come i burgundi, gli svevi, i gepidi, parte dei longobardi e, ovviamente, i vandali. Oltre ad un fattore religioso, l'Arianesimo, che tratterò più approfonditamente in un altro articolo, era stato ben accolto da tutti questi p

Filologia - Vandali: origine, storia, migrazioni

  Tra i popoli barbari che rappresentarono un fattore di decadenza dell'Impero Romano d'Occidente, i vandali non furono soltanto un gruppo etnico che sfruttò la fragilità della civiltà latina per integrarsi in Europa meridionale, ma anche il popolo germanico che più si spinse a sud, fino alle coste del Mediterraneo, arrivando addirittura in Africa; per questa ragione, il mare verrà denominato, dalle altre popolazioni germaniche, Wentilseo o Wendelsae , il mare dei vandali. Le massicce migrazioni influirono molto sulla componente sociale e culturale della popolazione, che ricevette una forte romanizzazione: basti pensare al generale romano di origini vandale, Flavio Stilicone. Questo perché i vandali tentarono una loro integrazione nel sistema economico e culturale romano, diventando spesso foederati dell'Impero. Tuttavia, il gruppo etnico sotto il nome dei vandali ebbe una composizione molto variabile nei vari secoli della loro storia, mutamenti che influenzarono anche la

Le streghe in Piemonte - I processi

Come già detto in un precedente post sul blog, le storie sulle streghe rappresentano una grande parte del folklore e delle leggende popolari piemontesi e non solo. Tuttavia, se oggi parliamo di "streghe" solo per puro fascino od interesse al mondo del mistero, del sovrannaturale e dei miti del nostro passato, un tempo la questione della stregoneria era vista con molta più serietà. Le streghe erano ritenute una minaccia reale per la comunità, ed andavano individuate, incarcerate e processate di fronte a Dio, seppur da un giudice (umano) che voleva soltanto la loro morte. Solo oggi sappiamo che quelle donne - talvolta anche alcuni uomini - venivano processati e giustiziati ingiustamente da feroci aguzzini superstiziosi che credevano nell'espiazione dei peccati della comunità con l'uccisione di una presunta strega. L'ignoranza e la superstizione erano una delle piaghe sociali che indirizzavano il desiderio violento delle persone contro persone talvolta deboli, talvol

Il Flos Duellatorum - Il manuale di scherma medievale

La guerra, in ogni epoca della storia dell'umanità, è stata una costante che, purtroppo, ha caratterizzato pressoché ogni civiltà. Nel Medioevo, il concetto di guerra non era ovviamente come quello attuale, ed il combattimento fisico, tramite l'ausilio di armi bianche, era il cuore di ogni forma di conflitto. Ovviamente, addestrare un cavaliere era altamente costoso, e prevedeva anni di addestramento, attrezzatura e conoscenze adeguate, per questo il cavaliere era nobile per definizione.  Cominciarono così ad emergere diverse trattati militari, atti ad indicare le principali accortezze, tattiche, ma anche tecniche di combattimento e usanze da applicare in caso di conflitto, o anche in tempi di pace. Uno di questi è il Flos Duellatorum, considerato come uno dei primi trattati occidentali sull'arte del combattimento. Il manoscritto, redatto nell'Anno Domini 1410, in lingua volgare, riporta gli insegnamenti del maestro d'arme Fiore de' Liberi, originario di Premari

Le streghe in Piemonte - folklore e leggenda

Uno degli aspetti più interessanti della tradizione folkloristica piemontese e delle credenze popolari della regione è sicuramente la figura della strega. Figura mitica che è diffusa ampiamente nella tradizione e nell'immaginario europeo, la strega ha sempre avuto un posto in Piemonte: fin dal Medioevo, e per numerosi secoli fino ai giorni nostri, il popolo delle campagne ha tramandato dicerie su donne (ma in alcuni casi, anche uomini) che sapevano impiegare le arti diaboliche a loro favore. Ogni angolo del Piemonte rurale, infatti, pullula di leggende su streghe e stregoni, luoghi indicati come rifugi di diavoli o siti impiegati per i sabba, le messe diaboliche, ed improbabili racconti su eventi paranormali dovuti, a detta di queste voci popolari, alla presenza di Satana, convocato sulla Terra dalle sue profetesse, conosciute in Piemonte anche come Masche. Secondo la tradizione, le streghe sono presenti in Piemonte da secoli, anche se molte volte non si tratta di disneyane fattucc

Uxetium, oggi Belforte Monferrato, tra storia e leggenda

Mi sembra d'obbligo, come primo post, parlare sommariamente del paese il cui nome ispira il titolo del blog. Uxetium è l'antico nome dell'odierno Belforte Monferrato, piccolo centro abitato aggrappato ad una collina dell'Alto Monferrato, zona di confine tra il Piemonte e la Liguria. Oggi, tenendo conto delle numerose attività industriali, fabbriche, un centro commerciale e perfino un casello autostradale, non si direbbe un paese molto antico. In realtà, il primo centro abitativo risale ai primi secoli del Medioevo, e si assegna la sua fondazione ad una celeberrima figura religiosa, San Colombano, santo di origine irlandese nato nel 540 e morto nell'Abbazia di Bobbio. Il santo avrebbe deciso di stabilirsi nella zona vista la pace e tranquillità che offriva all'epoca (dopotutto, ancora oggi è così, nonostante la presenza dell'autostrada, che dal paese non è quasi per nulla udibile). Il santo errante aveva già fondato, qualche anno prima, un centro abitato in

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