2 gennaio
1492: Reconquista di Granada
Dopo le grandi
riconquiste delle terre iberiche da parte dei sovrani cattolici, l’avanzata
verso sud contro il nemico musulmano si arrestò intorno al 1340, a causa della
peste e dei conflitti interni tra i vari regni cristiani di Spagna. Ma con la
ripresa delle ostilità del regno musulmano di Granada nel 1405, si inaugurarono
nuove campagne che portarono alla conquista di molte roccaforti more.
Promulgata in primis dal regno di Castiglia, ed in particolare dalla regina
Isabela, la Reconquista contro le forze musulmane aveva un fine preciso: porre
fine ad un dominio illegittimo della Penisola Iberica. In seguito a vari assedi
e battaglie che si perpetuarono per 10 lunghi anni, le forze cristiane, il 2
gennaio del 1492, fecero il loro ingresso a Granada, capitale musulmana nel
continente europeo. A seguire, iniziò il cosiddetto repartimiento, la
ridistribuzione dei beni e delle terre dei musulmani ai pobladores
cristiani; tuttavia, non sempre i mori furono ridotti in schiavitù, anzi, in
alcune città si diede la possibilità ai vinti di praticare la propria religione
e le proprie leggi, anche se poi la spinta dell’evangelizzazione portò molti
musulmani a convertirsi al Cristianesimo. Così, all’alba del XVI secolo e
nell’anno in cui, convenzionalmente, termina il Medioevo, tutta la Penisola
Iberica è cristiana, anche se i moriscos, i musulmani che si dicevano
convertiti, continuavano a professare la propria fede. I lasciti arabi
arricchiscono notevolmente la cultura spagnola: l’architettura, la lingua, la
cucina, le usanze del sud ricevettero apporti etnici che dimostrano ancora una
volta che la multiculturalità è un vanto e non un difetto.
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