Il blog che riporta il nome del villaggio di Uxetium non può tralasciare l'origine della sua formazione, seppur così remota nel tempo. La fondazione del primo nucleo abitativo è attribuita al famoso San Colombano, che da lande lontane e dopo un lungo viaggio giunse nelle terre del Monferrato, dove tuttavia non rimase per sempre. Le informazioni che qui riporto provengono da uno vecchio scritto del sacerdote di Belforte Monferrato, un tempo Uxetium, Don Wandro Amelio Pollarolo, che seppe ricercare in vari archivi parrocchiali. Inoltre, ulteriori mie considerazioni sono fatte sulla base di ricerche effettuate. Buona lettura!
Di San Colombano sappiamo che nacque in Irlanda intorno al 540; si dice che fosse dotato di ottime proprietà fisiche ed intellettuali e che, ammirato anche dal genere femminile, abbia dovuto fuggire più volte alle tentazioni del gentil sesso per rimanere casto e dedicare la sua intera esistenza a Dio, convinzione da sempre in lui radicata soprattutto dopo l'incontro con una donna penitente che gli avrebbe detto: "Fuggi, se vuoi salvarti. Non darti a credere impunemente di aggirarti in mezzo alle vanità senza gustarne il veleno. Spera soltanto nella fuga. Vedi Adamo che fu sedotto da Eva, Sansone da Dalila, Davide ammollito da Bersabea, Salomone è trascinato dalle donne all'idolatria". Da quel giorno, Colombano è certo di volersi dedicare per sempre alla fede.
Accolto da un certo venerando Silone e poi nel monastero dell'abate Conogellus, detto anche Congallo, nella contea di Down, abbandona anche questa località, situata a Bangor, oggi Ulster, con una schiera di monaci, in totale 12, che lo accompagnano nel suo viaggio: sono S. Attalo, che fu poi suo vicario nel nuovo monastero di Luxeuil, Colombano, Cominius, Domitialis, Sigesbertus, Libornur, Palentinus Eugonus, Eunocus, S. Gallo fondatore del monastero di Costanza, Gurganus e Wandolenus, evangelizzatore della Neustria.
Il folto gruppo (che io mi sono immaginato come la Compagnia dell'Anello), attraversando la Manica, sbarcò in Britannia, iniziando a predicare ed evangelizzare la regione fondando, tra l'altro, l'importante monastero di Luxeuil. In Austria, il gruppo non trova molta fortuna visto che Colombano è costretto all'esilio da un potente signore locale, e trova rifugio in Svizzera.
Sono quelli gli anni del dilagare imperturbabile dell'eresia ariana, che nella penisola italica aveva come fulcro il regno longobardo di Agilulfo, che regnava dal 590. Sua moglie, che poi diverrà santa, Teodolinda, loda il già famoso Colombano alla corte del marito, descrivendolo come un portatore di civiltà e di prosperità anche grazie al saper coltivare razionalmente la terra, arte misteriosa dei suoi monaci. Venne quindi chiamato a Milano con uno scopo: intercedere in favore di Agilulfo perché il regno longobardo venisse legittimato dal papa. In cambio, il re longobardo gli concesse di creare una centro religioso a Bobbio: la celebre abbazia di San Colombano, fondata dal santo nel 614.
Nonostante il re Agilulfo fosse ariano, avrebbe stimato a tal punto Colombano da trattenerlo per lungo tempo a Milano, per circa tre anni; quando poi Colombano volle andarsene, il re lo pregò di rimanere comunque nei suoi confini, ovunque volesse, pur non uscendo dall'Italia "ut intra Italium quodunque in loco voluisset, habitaret". Il luogo che egli scelse fu proprio Bobbio, dove già esisteva un'antica basilica dedicata a S. Pietro. Agilulfo gli concesse ben 4 miglia intorno al fulcro della basilica fornendogoli terreno fertile da coltivare. E' in questi anni che anche Uxetium viene conosciuto per il monastero fondato in precedenza da Colombano.
Colombano morirà proprio là, a Bobbio, alla veneranda età, per quell'epoca, di 75 anni.
San Colombano fu sicuramente una figura importantissima nel primo Medioevo, non soltanto per l'opera di evangelizzazione che egli operò per buona parte della Francia, Svizzera e Italia, ma anche e soprattutto per la fondazione di diversi monasteri sparsi per il territorio europeo che furono grandi epicentri per la diffusione e conservazione della cultura, tramite l'opera amanuense che produsse i manoscritti che ancora oggi conserviamo. San Colombano, come pochi altri, lasciò un'impronta indelebile del suo passaggio.
In un prossimo articolo, tratterò in modo dettagliato la storia di Uxetium, oggi Belforte Monferrato.
Grazie per la lettura e a presto!
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Lapide di S. Colombano situata a Bobbio presso l'Abbazia
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